Bloomberg ha affermato che il visore si chiamerà Reality Pro e il suo OS verrà battezzato xrOS, ma sbucano documenti online nei quali si parla di xrProOS.
Secondo infatti questi documenti apparsi online la scorsa settimana, una società chiamata Deep Dive LLC, con sede nel Delaware (Stati Uniti), ha presentato il 18 maggio in Argentina, Turchia e Filippine una domanda di marchio per xrProOS, utilizzando il carattere SF Pro di Apple.
Ufficialmente notizie da parte di Apple non ce ne sono, ma ci sono molti indizi che lasciano supporre che tra due settimane, al WWDC 2023, Apple presenterà il suo primo visore per la realtà aumentata/virtuale.
Secondo i dati consultabili su TM view, la stessa società aveva presentato domanda già il 27 aprile in Giamaica. Luogo dove spesso Apple registra per la prima volta i marchi in quanto non dotato di un registro consultabile online, e che quindi usa per coprire al meglio le proprie tracce.
Ad oggi, ci troviamo con una serie di marchi, tante notizie se non troppe e pochissime certezze. In questi mesi, Apple ha registrato, attraverso Deep Dive LLC o un’altra società chiamata Immersive Health Solutions LLC, una serie di marchi, come xrOS, Reality One, Reality Processor, Optica e Deep Screen.
Difficile sapere se questi marchi verranno realmente utilizzati ma sembra proprio che con xrOS e xrProOS ci si possa riferire al nuovo sistema operativo del nuovo visore.
xrProOS: Cosa sappiamo
Tutte le ipotesi sono ancora buone e valide, per quanto riguarda il dispositivo in sé, negli ultimi mesi sono apparse diverse anticipazioni. Da un lato ci sono notizie che stimolano come la realtà virtuale mista e il tracciamento di mani e occhi. Dall’altro lato notizie che fanno distorcere il naso come il prezzo intorno ai 3.000 dollari e alcuni compromessi hardware. Voci di corridoio raccontano come la batteria sarà esterna e dovrà essere attaccata alla vita.
Hugo Agut tugal
Conclusioni
Uno dei prodotti più interessanti che Apple potrebbe mettere in circolazione degli ultimi 10 anni. Se verrà o meno presentato durante l’evento del 5 giugno non è importante. Immaginatevi l’integrazione che ci potrebbe essere con l’ecosistema che già conosciamo, porterebbe l’uso dei dispositivi elettronici ad un altro livello. A parte il nome, il prezzo alto che dovrebbe aggirarsi sui 3mila dollari, sicuramente rappresenterà un momento chiave per l’azienda di Cupertino.
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